Il vino capovolto : La degustazione geosensoriale e altri scritti

La degustazione geo-sensoriale dell'intenditore è praticata inconsapevolmente e con successo da vignaioli che difendono una viticoltura di terroir, il più possibile vicina alla natura, e una vinificazione senza additivi biochimici, a parte le modiche quantità di solfiti necessari perché il vino non diventi aceto. L'ambizione del libro è la partecipazione attiva a questa 'guetta del vino', affinché j "vini del luogo" abbiano un futuro e la degustazione resti il piacere di apprezzare il fascino della loro diversità.

Jacky Rigaux

Il vino non sa di essere colore, odore e sapore. Bisogna perdere una parte di se stessi se Io si vuole incontrare e sentire. Lui si presenta a noi nudo, privo di aspettative, neanche quella di poter essere assaggiato da una persona sensibile. Si tratta di un veto e proprio incontro amoroso, non importa quanto potrà durare.

L'assaggio di un vino puà diventare un atto creativo, nel quale l'arte non è tanto l'elaborazione di una descrizione, quanto invece farsi toccare in luoghi dell'animo di solito poco accessibili. E qui che si comprende l'alto servizio del vino quale strumento di conoscenza.

Sandro Sangiorgi